“Ciccio” Calamita e quel tunnel a Maradona

Fonte: Simone Antolini, quotidiano l’Arena di Verona, anno 2003

Bagnoli chiamò il ragazzino: “Calamita scaldati” – “Andai in campo al S. Paolo e ‘scherzai’ Dieguito”

Il ragazzino che sognava ad occhi aperti è creciuto. E si è fatto uomo. Francesco Calamita ha tanto calcio da raccontare. Non solo vita da dilettante però. Sei anni a Bolzano, poi Scaligera nel Veronese, infortuni, Amatori e Vigasio. Questo è l’ultimo Calamita. Quello dai piedi per terra: palla accarezzata, idee chiare, il calcio solo come divertimento. Calamita però non è solo questo. La storia comincia indietro, molto più indietro.

Francesco, da dove comincia?

“Dal Lloyd, la mia prima squadra. Ho iniziato lì, poi all’età di sei anni sono passato al Verona dove ho fatto tutta la trafila fino ad arrivare alla prima squadra.”

Emozioni? La più grande?

“Emozioni tante, come le panchine che ho fatto con Bagnoli. La più grande di sicuro l’esordio al San Paolo e il tunnel a Maradona.”

Come il tunnel a Maradona?

“Era la stagione ’87-’88. Bagnoli mi portava con se ormai da due anni. Contro il Napoli in panchina c’era mezza Primavera. Ad un certo punto il mister mi dice di alzarmi e prepararmi ad andare in campo. Mi ricordo che non mi ha dato nessuna istruzione particolare. Mi ha detto che sapevo già tutto. Sono entrato al posto di Gigi Sacchetti. La prima persona che ho guardato? Maradona naturalmente. Poi qualche minuto dopo mi sono trovato la palla tra i piedi a centrocampo. Dietro a me c’era Giordano, davanti ‘El Pibe de Oro’. L’ho affrontato e gli ho fatto passare la palla in mezzo alle gambe. Quello è e sarà sempre il ricordo di una vita.”

In quegli anni ha viaggiato tanto, senza scendere mai in campo.

“Mi ricordo la trasferta di Uefa a Bucarest contro lo Sportul. Giocammo in un clima irreale. Vincemmo uno a zero grazie ad una rete di Elkjaer.”

Perchè non è riuscito a fare il grande salto?

“Dopo Verona sono passato al Forlì in serie C2. Allenava Varrella e tra me e lui fu subito scontro. Pagai con l’esclusione qualche parola di troppo. Anche il Verona se ne ebbe a male.”

Arriviamo ai dilettanti…

“A Bolzano sono stato bene. Prima di tornare a Verona ho giocato mezza stagione a Merano. Tra Isola (Scaligera) e Vigasio ci sono stati in mezzo due infortuni di troppo. Comunque mi sono sempre divertito.”

 

GUARDA L’INTERVISTA A CALAMITA:

 

 

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